Come in ogni sport la preparazione atletica è diventata di fondamentale importanza non solo per avere maggiori chance di vincere una partita, ma principalmente quella di evitare di farsi male durante il gioco.
Molti giocatori amatoriali spesso tralasciano questa fase per dedicarsi completamente alla racchetta e la palla, ed è qui che arrivano i problemi. In realtà molti players confondo la preparazione atletica con l’allenamento, infatti si sente spesso negli spogliati questa frase: “io gioco tre volte a settimana è già una preparazione atletica.” È chiaro che agli occhi dei meno esperti la linea che demarca questi due aspetti può sembrare sottile ma più entriamo nel mondo dello sport e più capiamo che questa linea è molto grande e ben visibile.
Ma che cos’è la preparazione atletica? Senza dubbio è tutta quella “scienza” che ci permette di avere più forza muscolare, velocità, potenza, resistenza, lucidità mentale e tutti quei fondamenti che sono utili ad affrontare nel migliore dei modi una partita senza arrivare al secondo set già con il fiato corto e le gambe molli.
Infatti è obbligo dello sportivo integrare la preparazione atletica in modo che diventi una parte fondamentale dell’allenamento e cosa ancora più importante personalizzare in modo più preciso possibile il tipo di preparazione specifica al nostro sport. Pensare che la preparazione di un culturista possa andare bene per un giocatore di padel è quanto di più sbagliato che si possa pensare. Immaginate un culturista con una racchetta in mano in un campo di padel? Ecco questa è l’idea che dovete avere ben fissa in mente.
Per farvi capire quanto è importante la personalizzazione citiamo un articolo di Andrea Guarnaccia che da anni si occupa di preparazione atletica nel tennis:
[quote arrow=”yes”]
“Nel 1987 un’accurata indagine statistica sull’andamento degli incontri nel gioco del tennis è stata pubblicata da D. Aprile e C. Pettinelli, le informazioni raccolte permettono di valutare correttamente lo svolgersi degli incontri e di conseguenza di stabilire molti aspetti che contribuiscono in maniera rilevante alla modellizzazione della prestazione.
- Il tempo effettivo di gioco nel tennis va da circa il 20% al 30% della durata complessiva di una partita.
- Il recupero medio tra le palle giocate è di 26 secondi negli uomini e 18 nelle donne.
Lo sforzo nei momenti in cui la palla è in gioco è d’intensità piuttosto elevata e in grado di sviluppare all’interno del circolo ematico valori piuttosto elevati di acido lattico (da 4 a 7 mmol/l) valori che a causa delle frequenti pause tendono a stabilizzarsi a fine incontro intorno ai 1,5 e 3,5 mmol/l.
Questo fa si che l’intensità media del carico per l’intera partita possa restare tra il 40 ed il 60% della massima capacità funzionale del sistema cardiocircolatorio.
Per quanto riguarda la forza esplosiva risulta essere correlata con la categoria dei giocatori o meglio più si sale di livello e più si trovano valori alti nei test di valutazione di questa capacità.
Facendo un riassunto risulta evidente che il gioco del tennis è caratterizzato fondamentalmente da carichi di breve durata che vanno da pochissimi secondi 2-3 a circa 10.”
[/quote]
Certamente il vostro maestro di padel potrà indiciarvi al meglio, non vi resta che cominciare ad integrare all’allenamento almeno una sessione di preparazione atletica, dopo qualche settimana noterete già la differenza.