L’effetto ideomotorio è una reazione inconscia generata dalla mente che produce un effetto meccanico sul corpo, e serve a dimostrare scientificamente fenomeni medianici apparentemente inspiegabili. Il termine ideomotorio infatti si compone di due significati: il primo è “idea” o di “relativo all’idea”, il secondo “motorio”, riguarda la trasmissione del moto. Ideomotorio si riferisce quindi a un’idea che genera movimento, movimento generato da un’idea. In ipnosi è il processo con cui un pensiero o un’immagine mentale generano movimenti involontari, al di fuori della coscienza del soggetto.
Proviamolo con il pendolo di Chevreul: disegniamo un punto su di un foglio, poi con un bottone ed uno spago creiamo un pendolo. Teniamo sospeso il bottone sopra il punto del foglio di carta e ci facciamo una domanda tipo: “Il bottone è di colore nero?” oppure “oggi pioverà?”. Per risponderci “sì” il pendolo dovrà oscillare in senso orario, e per dire “no” dovrà farlo in senso antiorario. Mentre terremo il pendolo sospeso senza appoggiare nessuna parte delle braccia al tavolo, noteremo che esso risponderà alla nostra domanda. Ciò che abbiamo appena sperimentato è l’effetto ideomotorio (anche conosciuto come effetto Carpenter dal medico psicologo inglese William Benjamin Carpenter che studiò il fenomeno nel 1852), un’azione autogenerata inconsapevole; poiché non si ha l’impressione di averli generati volontariamente, si può essere sinceramente convinti che una forza esterna ne sia responsabile.
Nel caso del pendolo, infatti, la prontezza non è proporzionata all’azione, mentre i movimenti dei muscoli della mano sono lievissimi quasi impercettibili, invece le oscillazioni del pendolo sono ampie ed evidenti. Di fronte a queste discrepanze la mente disconosce l’azione come propria, e non la percepisce come volontaria. L’effetto ideomotorio è anche alla base del funzionamento del training autogeno.
Queste risposte dette ideomotorie fanno parte della nostra vita sotto forma di schemi automatici di movimento che si attivano in funzione di stimoli esterni o interiori. Il sorriso appartiene a questi movimenti automatici, ed è una risposta ideomotoria che può essere dissimulata. In ipnosi vengono utilizzate le risposte ideomotorie per favorire la trance, per ottenere risposte dal soggetto ipnotizzato e per realizzare un’ampia gamma di fenomeni ipnotici.
L’allenamento ideomotorio è una tecnica che fa parte dell’allenamento mentale ed è finalizzato all’apprendimento di un gesto sportivo o al suo perfezionamento. Come disse Frester: “tutte quelle forme di esercitazione nelle quali si ha un’autorappresentazione mentale, sistematicamente ripetuta, e cosciente dell’azione motoria.”
Il metodo consiste nel ripetersi mentalmente il gesto tecnico, senza cioè eseguire realmente il movimento, “percependosi” molto vividamente con tutti i canali sensitivi: visivo, uditivo e soprattutto cinestesico.
In questo modo molti dei movimenti diverranno automatici e diverranno parte di noi nel vero senso della parola e migliorerà notevolmente il nostro gioco. Come si suol dire…. provare per credere!