Quante volte lo abbiamo detto che il padel ormai è un’ epidemia? Non ce lo ricordiamo davvero più, ma la cosa che ci stupisce ancora oggi è che non solo i circoli italiani stanno correndo da tutte le parti per costruire il proprio campo per poter cominciare a monetizzare, ma anche il resto dell’Europa sta facendo lo stesso.
Gira una foto su Facebook interessante, una chiatta (a Roma qualcuna c’è buttiamo lì l’idea) a due piani con una piscina ci sembra e sopra un campo che potrebbe essere di padel. Un’idea fantastica salvo che quando passa un altra imbarcazione forse qualche onda potrebbe dar fastidio, o quando in uno smash poderoso la palla esce dal campo, occorrerebbe un sub che fa ripescaggio o magari potremmo fare in modo che chi produce abbigliamento esca con una linea “acquatica” creando ancora più business.
La realtà è che in questo caso non è un campo da padel ma un campo da street soccer, costruito sul Danubio a Vienna, un’altra disciplina che definiremmo “rozza” a tal punto che le oscillazioni da onda non vengono nemmeno sentite.
Il punto è fino a dove ci spingeremo per poter dire che nel nostro circolo c’è un campo da padel? Fino adesso ne abbiamo visti di diversi tipi, all’appello ci manca quello sotterraneo e quello aereo, ma mai dire mai, le novità sono all’ordine del giorno.
In tutto questo un sassolino dalla scarpa ce lo dobbiamo assolutamente togliere, ma i bambini? Il vivaio? Le nuove leve? Attualmente mancano all’appello! Meditate, meditiamo, risolviamo…